Amici attorno al computer
Tutti i locali dove ci si incontra per visitare i siti Internet

Il navigatore schivo, chiuso nella solitudine di una stanza davanti al gelido schermo di un pc. Roba d'altri tempi. La fisionomia degli "internet-dipendenti" in questi ultimi anni è decisamente cambiata. Sono donne e uomini, giovanissimi e meno giovani che affollano i locali dove è possibile entrare in rete per chattare, visitare siti curiosi, studiare o spedire e-mail rigorosamente in compagnia, così il computer diventa un pretesto per socializzare.
Uno dei primi a Catania ad offrire questo servizio è stato il "Web Cafe". Quando questa associazione culturale nasce nel '97 i suoi soci hanno già le idee ben chiare: un'ampia sala, bevande, torte e crostate, dolci a volontà ma soprattutto otto computer collegati alla rete.
Un timido inizio, la curiosità di pochi che a distanza di qualche tempo è dilagata e la febbre di internet oggi ha raccolto ben più di settecento associati. Basta entrare, iscriversi, il costo della tessera è di dodicimila lire annue, e navigare a prezzi concorrenziali, dalla mille alle tremila lire l'ora, con tanto di animatori a disposizione che consigliano i siti da visitare a seconda delle richieste.
"Il compito dei nostri animatori va al di la della semplice assistenza tecnica" precisa Giandomenico Coco, presidente dell'associazione, "devono capire quelle che sono le esigenze dei nostri clienti, se non sanno navigare li seguono, offrono dai corsi di informatica a quelli di lingua spagnola a quelli di tango, poiché molti dei nostri frequentatori sono studenti erasmus soprattutto spagnoli" precisa Giandomenico. "Cerchiamo di socializzare con chi usufruisce dei nostri servizi per abbattere il pregiudizio secondo cui internet isola". Dalle nove del mattino fino a notte il Web Cafe è frequentato da gente di ogni età, soprattutto da giovani fino ai trenta trentacinque anni, in particolare studenti che chattano o svolgono ricerche su internet, hostess che controllano la loro e-mail, ma anche lavoratori, musicisti e ballerini, e talvolta può capitare che qualcuno improvvisi qualche passo di danza coinvolgendo l'intera sala.
Per chi predilige un'atmosfera più tranquilla e rilassata sfogliando un libro o una rivista, sorseggiando un drink o una tisana e assaporando un dolce può usufruire della rete della caffetteria-libreria Tertulia. Per diecimila lire l'ora, dalle 10 alle 15,30 e dalle 17 alle 2, si può navigare con maggiore discrezione e l'assistenza tecnica è solo su richiesta. "Abbiamo un solo computer, ma considerata la richiesta in continua crescita presto ne avremo a disposizione un altro" afferma il proprietario, Antonio Romeo, "stiamo lavorando anche per rendere le connessioni ancora più veloci sostituendo ISDN con la linea ADSL pur mantenendo gli stessi costi".
Per i navigatori prettamente notturni c'è il Nievski dalle 20 in poi i suoi clienti oltre a gustare la cucina biologica e sorseggiare birra, possono collegarsi, per seimila lire l'ora, ad internet da uno dei cinque pc a disposizione, ma, attenzione, è solo per navigatori provetti, l'assistenza tecnica non è prevista.
In questo popolo assetato di viaggi digitali la Sport Net Centre, che ha sede a Milano e centri in tutta Italia, nel '98 ha pensato bene di collocare due sedi a Catania. Questi uffici in franchising dalle nove alle ventuno offrono assistenza consigli e lezioni di informatica ai numerosi frequentatori.
Gli ultimi arrivati, nel '99, sono alcuni ragazzi con la passione dell'informatica che fondano il Medialab, non è un pub, né un'agenzia, soprattutto non è un lavoro è semplicemente una passione. La storia di Medialab si intreccia a quella di Freaknet, una rete alternativa che, nel '94, si stacca da Fidonet perché i suoi regolamenti erano ritenuti troppo rigidi. Con l'avvento di internet a Catania questi ragazzi mettono insieme alcuni pc, vecchi modelli, per lo più raccolti dalla spazzatura, vi installano il sistema operativo Linux e li collegano a freaknet.
"Il progetto era quello di offrire a tutti un punto d'accesso alla comunicazione digitale" afferma Lucio Tomarchio, uno degli operatori di Medialab, "e sembra che ci siamo riusciti, oggi sono in molti ad usufruire dei nostri servizi. Abbiamo più di duecentocinquanta utenti, una grossa fetta dei quali sono extracomunitari, per questo abbiamo istallato nei pc degli strumenti per scrivere in arabo". Al Medialab è possibile consultare la biblioteca informatica, spedire e ricevere e-mail e utilizzare i computer gratis, mentre collegarsi in rete costa tremila lire l'ora. "Stiamo realizzando vari progetti" continua Lucio "a giugno, per esempio, ospiteremo la IV edizione di Hachmeeting e attualmente siamo in contatto con un'associazione di Genova per inviare alcuni pc in una scuola di Burkina Fasu e contribuire così ad informatizzare il terzo mondo", ma questa è un'altra storia.
Giuseppina Aiello