2929 12-Mag-96,16:20,G.Livraghi,IT,Milano,2928 ------------------------------------------------------------------------------- Repressione (fwd) EFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFE FE FE FE C O M U N I C A T O S T A M P A FE FE FE EFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFE FEFEFEFEF TEFEFEFE EFEFEFEFEF TEFE EFE EFFE EFEFEFEF TFEFEFE FEFEFEFEF JEFEFL TFE FEFEFEFEFE EFEE FEFEFEF JL TEFEFE EFEFEFEF JEFEFEFEFEFE FEFEFEFEFE EFEE EFEFEF JFFL TFEFE EFEFEFHI FEFEFEFEFEFE FEFEFE EFEE FEFEF TEFE FEFEFEFL TEFEFEFEFEFE FEFEFEFEFE EFEE FEFF JEFEFEFL TFE EFEFEFEFL TFEFEF JFE FEFEFEFEFE EFEE FEF JFEFEEFEFL TE EFL JEFE EFE EFEE EFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFE FE FE FE E L E C T R O N I C F R O N T I E R S I T A L Y FE FE FE FE Associazione per la liberta' FE FE nella comunicazione elettronica interattiva FE FE FE EFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFEFE 12 maggio 1995 ************************************************************* ============================================= REPRESSIONE DELLA LIBERTA' DI COMUNICAZIONE IN USA, FRANCIA, GERMANIA SIAMO "IMMUNI" IN ITALIA? ============================================= ÄÄ------------------------------------------------------------ Le attivita' repressive e di censura, perverse quanto inutili, sulle reti telematiche negli Stati Uniti, in Francia e in Germania sono un fenomeno molto preoccupante. E' necessario informare e mobilitare l'opinione pubblica prima che il contagio si estenda anche all'Italia o all'Unione Europea. ÄÄ------------------------------------------------------------ ALCEI (l'associazione per la liberta' nella comunicazione elettronica interattiva) sta da tempo segnalando il pericolo rappresentato dai tentativi di repressione nei confronti delle reti telematiche e il rischio che il tristemente famoso "Decency Act" americano trovi imitatori in Europa. Recenti notizie dalla Francia confermano i peggiori sospetti; gia' si estende la protesta per quello che viene chiamato il "lunedi' nero" di Parigi. "Articolo 227-23 del codice penale". E' questa "l'arma segreta" impiegata dalle autorita' transalpine per condurre la piu' pesante azione repressiva contro Internet in Francia. Bilancio della "rafle" di lunedi' 6 maggio: quasi 48 ore di carcere per i presidenti di due celebri provider; hard disk e materiali informatici sequestrati da una sezione della Gendarmerie di Parigi. L'articolo 227-23 punisce i reati legati alla pornografia infantile. Di questo che sono accusate le due societa', FranceNet e WorldNet. Non per la produzione di contenuti "pornografici". Ma semplicemente per avere garantito ai loro abbonati la connessione con le gerarchie di Usenet, che comprende i newsgroup "alt.binaries.pictures.erotica". Il "lunedi' nero" francese ripercorre la strada del "decency act" americano e di interventi in Germania contro "nodi" americani, sempre con il pretesto della "pornografia". Il decreto americano (che rischia di rendere perseguibile qualsiasi affermazione ritenuta "indecente", cioe' di fatto reprimere la liberta' di opinione) e' gia' stato oggetto di violentissime proteste e probabilmente sara' sconfitto come incostituzionale. Ma, come si temeva, l'infezione sta dilagando in Europa e potrebbe presto contagiare l'Unione Europea. Sarebbe troppo lungo approfondire qui i motivi, in parte commerciali, in parte politici, che stanno dietro alle manovre repressive; di cui talvolta il pretesto e' l'erotismo, talaltra ipotesi (spesso infondate) di intrusione o di commercio di software non registrato o di altre attivita' "illegali". Il fatto sostanziale e' uno: queste operazioni sono assolutamente inutili contro la "pornografia" (la cui presenza in rete comunque e' inferiore a quella largamente disponibile in tutti gli altri messi, compresa qualsiasi rivendita di giornali) come contro ogni altro abuso; e si traducono esclusivamente in una repressione della liberta'. E' stato dimostrato che l'unica possibile difesa dei "minori" contro i rischi e' la sorveglianza da parte delle famiglie e degli educatori. Anche perche' il concetto di "non adatto ai minori" cambia enormemente secondo le culture. Alcune famiglie o gruppi culturali possono considerare "oscena" qualsiasi esposizione di pelle umana; altre possono accettare la nudita' ma respingere la violenza. Ci sono casi sintomatici, come la presunta "punibilita'" negli Stati Uniti di gruppi di discussione in cui si parla di aborto (compresi gruppi anti-abortisti) e il caso comico di un "sito" della Casa Bianca classificato osceno perche' conteneva la parola "couples" (coppie) intendendo il presidente, il vicepresidente e le relative consorti. Nessuno ha mai pensato di chiudere le scuole, o mettere un questurino in ogni aula, perche' ci sono (come purtroppo ci sono) alcuni casi di abusi nei confronti dei minori. O di far presidiare dalla Buoncostume gli autobus, i giardini pubblici o gli oratori parrocchiali. Invece, quando si tratta delle reti telematiche, ogni pretesto e' buono per tentare di introdurre repressione e censura. L'Italia e' "immune"? Tutt'altro. Ci sono stati casi gravi in Italia di sequestri, arbitrari, inutili e illegali, anche se il pretesto non era l'erotismo ma la presunta presenza di software non registrato o (cosa ancora piu' grave) l'ipotesi di "reati di opinione" o di immaginari pericoli di "terrorismo". Cio' che sarebbe comico, se la minaccia della censura non fosse un pericolo reale, e' che per la natura stessa della rete questi provvedimenti sono inefficaci. Chi volesse svolgere davvero attivita' illegali o disoneste potrebbe nascondersi in qualsiasi paese del mondo in cui trovasse compiacente ospitalita'. La repressione colpisce solo la liberta' di opinione di cittadini innocenti. D'altra parte va ricordato che la rete, per la sua "trasparenza", e' il luogo meno adatto per attivita' illegali o clandestine. Non e' un segreto che in Italia la rete e' controllata attentamente, e da anni, dalle forze di polizia. In una recente intervista Alessandro Pansa, Dirigente del Nucleo Centrale Criminalita' Economia e Informatica della Polizia di Stato, ha dichiarato: "Non possiamo escludere che la rete possa essere stata utilizzata per scopi illeciti, ma le nostre attivita' di indagine non hanno fino ad ora riguardato casi di particolare gravita'". E' confortante pensare che se ci saranno spinte alla repressione non verranno dalle Forze di Polizia. Gia', del resto, si era visto qualche miglioramento nei metodi di indagine. In alcuni casi, purtroppo, continuano gli inutili e illegali sequestri; in altri, invece, magistratura e forze dell'ordine seguono metodi piu' efficaci e piu' corretti (come la copiatura del "disco rigido", metodo pienamente efficace dal punto di vista delle indagini e meno lesivo dei diritti dei cittadini). Ma non e' un motivo sufficiente per stare tranquilli. Sara' necessaria una sorveglianza continua, sia su possibili repressioni in Italia, sia su eventuali tentativi di censura da parte dell'Unione Europea. Per informazioni sul "decency act" americano: http://www.eff.org Per informazioni sul "lunedi' nero" in Francia: http://www.worldnet.fr/~giusal ************************************************************** __ __ __ |__| | | |__ | Associazione per la liberta' nella | | |__ |__ |__ | comunicazione elettronica interattiva - http://www.nexus.it/alcei.html Fax (02) 867055 - telefono (02) 72021727